Parole pronunciate dal Capo Bordin durante la cerimonia di inaugurazione della sede: "In questa lieta circostanza mi torna gradito ricordare il primo approccio alla gioventù di Guidonia, avvenuto circa un mese dopo la liberazione in un clima ancora pieno di caotiche incertezze e di stenti. Con questi giovani, oggi qui presenti, originari dei più svariati lidi d'Italia, ho vissuto giorni di gioiosa amicizia; con essi, per più di due mesi, non ho mai parlato di scoutismo ma ho fatto dello scoutismo che mi ha permesso di creare una piccola comunità attiva e felice. Una sera trovandomi come di consueto con alcuni di loro mi fu chiesto in quale modo avevo appreso tante cose così varie e per loro interessanti, questa domanda mi fece capire che era giunto il momento propizio per aprirmi e promisi che l'indomani, in riunione, avrei fatto delle rivelazioni che forse avrebbero cambiato qualcosa nella nostra comunità. Così fu: dopo aver tratteggiato per sommi capi il periodo più felice della mia vita giovanile; parlato di B.P., del conte di Carpegna, di Mario Mazza (mio maestro qui presente); illustrati gli articoli della Legge Scout; fatto capire l'importanza della Promessa e come arrivai a conseguire il brevetto di capo nell'ASCI chiesi ad ognuno se intendeva entrare nella grande famiglia degli Esploratori. La risposta fu unanime e con cresciuto entusiasmo essi vollero riunirsi tutte le sere per completare la loro preparazione alla promessa. Si arrivò così alla domenica 29 Ottobre 1944 scelta per l'inaugurazione del primo Riparto ASCI di Guidonia. La cerimonia della Promessa e consegna della fiamma ebbe luogo al
Monumento di Alessandro Guidoni presenti tutte le Autorità cittadine; il Comandante americano dell' Aeroporto e le famiglie degli Scouts. Oggi questi giovani, cresciuti di numero hanno nuovamente invitato lor Signori a partecipare alal loro festa; questa volta per inaugurare la loro sede frutto del loro lavoro e somma di tanti poccoli sacrifici perchè tutto quanto hanno fatto finora gli scouts di Guidonia, lo hanno ottenuto esclusivamente con le risorse personali aiutati nel lavoro da alcuni bravi Papà che, avendo compreso in tutta la sua bellezza la bontà del metodo scoutistico, hanno voluto spontaneamente dare una mano ai loro figli a costruire il nido per le loro riunioni. E questa sala da ambiente diroccata, ora così trasformata è la dimostrazione più evidente di quanto può fare un gruppo di ragazzi quando la volontà la serenità e la fratellanza dominano sovrane nelle menti e nei cuori di tutti i componenti. In questa sede, o genitori, troveranno asilo i vostri figli nelle ore libere dallo studio e dal lavoro e qui, sotto l'egida della Croce e del Giglio, essi cresceranno in quegli ideali di Fede e di Amore che uniscono fraternamente milioni di giovani sparsi in tutto il mondo senza distinzione di nazionalità, religione e condizione sociale. Qui nella giocondità delle loro attività e dei loro canti apprenderanno cose utili e sui campi aperti, a contatto con la natura, impareranno la Vita. Questi giovani saranno domani dei buoni cristiani, validi e cittadini, uomini d'onore; saranno tra i migliori italiani di cui ha tanto bisogno la nostra Patria per rialzarsi dalle rovine in cui disgraziatamente è caduta. Ricordo: quando vent'anni or sono, col pianto alla gola, ammainammo le nostre fiamme e la nostra bandiera; in quella triste circostanza rinnovammo, davanti all'Altare tutti uniti, la nostra Promessa di Scouts. Alla ripresa, dispiegando fiamme e bandiera, gelosamente custodite con la nostra divisa, abbiamo ritrovata anche la nostra Promessa. E' per questo, o signori, che lo scoutismo in Italia è risorto in così breve tempo; lo è per giovani d'allora che, indossata nuovamente l'uniforme e tenendo per mano i propri figli, hanno lanciato l'appello a tutti i ragazzi d'Italia: molti sono accorsi al richiamo dell'amore dopo tanto odio per ricostruire sulle basi eterne del cristianesimo una società degna di questa Terra Santa consacrata dal sangue di tanti suoi Figli e dal pianto di tante Madri. E i riparti ASCI si ricostituirono, ripresero la loro vita interrotta nel 1928, fondendo le vecchie con le nuove energie in uno sforzo che benedetto da Dio non potrà non dare i frutti che tutti si attendono. Termino con un doveroso ringraziamento: all'autorità scolastica che riconoscendo l'Associazione aderente alla scuola ha voluto ospitare il Riparto in seno alla scuola stessa; [...] Quando tutto sembrava svolgersi regolarmente vennero i tempi difficili: la scuola, per l'aumentato numero di alunni, ebbe necessità di creare nuove aule e così della sede scout; tanto ammirata ed apprezzata da tutti, non rimasero nemmeno le pitture sui muri ed il materiale venne quasi tutto disperso non avendo la possibilità di sistemarlo altrove. Per circa due anni, il Gruppo fu costretto ad utilizzare come luogo di riunioni in sotterraneo di epoca romana scoperto da alcuni di noi a Colle Largo.
Finalmente si decise di chiudere a mattoni una parte del porticato adiacente alla chiesa e l'entusiasmo prese il sopravvento sul rilassamento che aveva preso un po' tutti quanti, da muratori improvvisati riuscimmo a costruirci una nuova sede, piccola ma questa volta tutta nostra. E questa sede dal 1965 è la sede del Guidonia I.
Dai documenti del Capo, Augusto Bordin - Contributi trascritti in formato digitale da: Federica Onori