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Storia del Capo

Augusto Bordin

Tutti, a Guidonia, lo conoscevano come "il Capo", compresi i ragazzi più giovani che lo avevano visto soltanto quando, ormai in età avanzata ed avendo abbandonato le attività scout, continuava comunque a visitare i campi per stare vicino ai ragazzi e al suo gruppo.

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Oggi, purtroppo, ciò non accade più: Augusto Bordin, "Il Capo", che nel lontano 29 Ottobre del 1944 aveva fondato il gruppo Guidonia I°, è passato a miglior vita. Ci piace pensare che quello che noi più giovani conoscevamo come un autorevolissimo seppur amabile vecchietto sia ora partito per la route più bella, quella in cui il cammino ed il paesaggio circostanti donano il massimo appagamento allo spirito, quella in cui nessun ripensamento permette di abbandonare la strada intrapresa per far ritorno a casa.

Era nato nel remoto 1904 a Padova, da una famiglia di modeste condizioni economiche. Sin da ragazzo aveva la passione di realizzare apparecchiature meccaniche, e nel mondo del lavoro si fece poi notare realizzando apparecchiature meccaniche di precisione, prima come civile e poi, come ufficiale dell'Aeronautica. Intese lo studio ed il lavoro non come un mezzo per prepararsi dei vantaggi personali, ma come un modo per imparare e rendersi utile, in linea con il suo spirito di essenzialità e di servizio.

Durante gli anni in cui il Fascismo cercò prima di influenzare lo scoutismo per poi giungere a vietarlo completamente (nel 1928) il Capo Bordin continuò, seppure in borghese, a tenere le attività col suo reparto (che aveva fondato tornando a Padova). Fatto ritorno a Roma (nel 1935 fu infatti richiamato in aeronautica) si mise in evidenza per le sue capacità nell'aeroporto di Guidonia - Montecelio presso la Direzione Superiore Studi ed Esperienze.

Una volta finita la guerra lo scoutismo tornò ad essere una attività non proibita e così fondò, il 29 Ottobre 1944, il gruppo Guidonia I, facendo pronunciare la promessa alle prime due squadriglie. Durante tutti gli anni successivi continuò a lavorare per il prossimo e soprattutto per i giovani, ad esempio insegnando Educazione Fisica presso la scuola media di Guidonia (che aveva contribuito a fondare), ma soprattutto continuando a frequentare il gruppo scout anche quando l'età avanzata non gli permetteva più di prestare servizio come capo educatore. Basti pensare che spesso collaborava con la Comunità Capi fornendo loro delle "dispense" sui vari aspetti e tecniche dello scoutismo.

I più giovani certamente lo ricordano per la sua costante presenza negli eventi importanti della vita del Gruppo e per le sue assidue visite ai campi estivi.



Noi tutti auguriamo Buona Strada al Capo.

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